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L’Angolo del Monaco – Domenica V di Pasqua

Mag 17, 2025 | L'angolo del Monaco

La frase di questa domenica è: la reciprocità; “Se avrete amore gli uni per gli altri”.

Non è sempre scontato che tale azione possa inaugurarsi in una relazione umana. Esistono situazioni, contesti e purtroppo persone che non ne contemplano l’attuazione.

Oggi più che mai, in questo tempo di realtà virtuale e di intelligenza artificiale, la reciprocità sta per essere espulsa dal contesto umano, facendo così, si è iniziato un percorso di non ritorno verso la dis-umanizzazione.

Infatti nella realtà virtuale è il soggetto che agisce e interpreta ciò che lo schermo semplicemente restituisce, e tale restituzione è sempre un’azione del soggetto. Così come nella intelligenza artificiale non esiste una “volontà emotiva” dall’altra parte, perché ciò che ci viene restituito, anche in questo caso, è frutto di ciò che è stato “messo dentro” alla macchina; che certamente ha un’enorme capacità di immagazzinare ed elaborare dati e che, quindi, restituisce ciò che ci aspettiamo in modo esponenziale, ma l’input rimane sempre umano e la risposta è conseguente all’input dato.

È necessario denunciare tali pericoli, perché, questo tipo di “progresso”, sta minando alla base l’educazione delle nuove generazioni che vivono con gli occhi incollati sullo schermo di un cellulare e non li alzano per guardare la natura che li circonda.

La dis-umanizzazione dell’uomo è l’ultimo atto che il male sta compiendo dentro la stragrande maggioranza dell’umanità: attraverso l’ignoranza, il bisogno, la distanza da quelle situazioni che non corrispondono più alla missione che lo stesso uomo ha su questa terra.

Con il Vangelo di oggi il focus viene nuovamente ricollocato sulla relazione tra gli esseri umani e sul concetto di reciprocità qui applicata al concetto di amore. Non esiste nulla sulla terra che possa paragonarsi all’Amore, per questo tale concetto è di natura divina.

Infatti chi ama veramente lo fa con un’energia che travalica ogni ostacolo senza interesse alcuno, con una dedizione che non fa calcoli, con il giusto coinvolgimento delle coordinate di spazio e di tempo, con una passione emotiva che riempie tutto ciò che circonda la relazione.

Pensiamo ad una madre con il proprio figlio, ad un insegnante, ad un medico, a chiunque viva una dimensione di volontariato o eserciti una professione d’aiuto, a chi prende la propria vita con la serietà che essa merita.

Nella doppia freccia che unisce due persone che comunicano tra di loro sta tutto il mondo creato da Dio. Chi si sente amato è spinto a sua volta ad amare chi lo ama. Fin qui la lettera di istruzioni per l’uomo naturale.

Ma Gesù è venuto ad aggiungere una postilla fondamentale. Se anche uno non è riamato deve continuare ad amare e in ciò la rivelazione cristiana compie il salto dal terreno al divino.

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