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L’Angolo del Monaco – Venerdì Santo

Apr 18, 2025 | L'angolo del Monaco

La frase su cui riflettere è: “Dove lo crocifissero e con lui altri due”.

L’atto della crocifissione, atto cruento, tortura infinita, punizione comune nel diritto dell’Impero romano che così puniva gli schiavi ribelli (Spartacus), ha in sé la sacralità dell’altare. Come il sacerdote (di qualsiasi religione) sale sull’altare per compiere il sacrificio, così Gesù, sacerdote al modo di Melchisedec, salì sulla croce per compiere il sacrificio di sé, al contrario degli altri che lo compivano su altro da sé. Lo crocifissero insieme a due ladroni che avevano violato la legge umana rubando. Gesù invece muore per aver violato la legge del dio dei farisei che, non può essere il suo Dio, così come distendere le braccia sulla croce è lo stesso che allargarle per accogliere e abbracciare chiunque voglia essere amato, voglia farsi discepolo di quell’amore che tutto comprende, che tutto perdona, che tutti ama indistintamente. Anche i ladroni hanno allargato le braccia, ma nel modo in cui si allargano per prendere quando più bottino si possa portar via. È sempre significativo richiamare le parole della buona novella: là dove si riflette sullo strumento di punizione (ma tre croci, due per chi/disertò per rubare/la più grande per chi guerra/insegnò a disertare).

Che considera anche loro come uomini da salvare (perdonali se non ti lasciano solo/ se sanno morire sulla croce anche loro/ piangerli sotto non han che le madri/ infondo, son solo due ladri).

E che coglie un punto di vista non del tutto sbagliato (Con troppe lacrime piangi, Maria/solo l’immagine d’un’agonia/ sai che alla vita, nel terzo giorno/ il figlio tuo farà ritorno. /Lascia noi piangere un po’ più forte/ chi non risorgerà più dalla morte).

Gesù e i due ladroni sono i protagonisti di un dramma umano che raccoglie ogni aspetto dell’esistenza.

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