le notizie dell’abbazia

Mercoledì delle Ceneri

Mar 5, 2025 | L'angolo del Monaco

La frase di quest’oggi è: “Non sappia la tua sinistra ciò che fa la tua destra”.

I tre inviti ad un comportamento autenticamente cristiano ci portano a riflettere su alcuni comportamenti che invece oggi vanno per la maggiore e che, anzi, sono additati nei corsi di management per avere successo.

Fare l’elemosina, pregare e digiunare, sono pratiche che colui, che vuole seguire la via del Cristo sofferente, deve mettere in preventivo e praticare ogniqualvolta ne abbia l’opportunità.

Però tale comportamento collide con quello di oggi perché soprattutto nel primo, si cerca di dare il maggior risalto possibile a ciò che si fa, suonando le trombe e accendendo i riflettori, mentre si svolge l’azione, così che abbia la maggior eco possibile. Targhe e manifesti annunciano ogni giorno le donazioni che i ricchi fanno a favore di associazioni benefiche. Bisognerebbe poi andare a controllare se, sulla loro dichiarazione dei redditi, queste somme compaiono alla voce donazioni, perché così facendo possono rientrare parte dei soldi che hanno devoluto! Risulta perciò tutta una manovra pubblicitaria per propagandare il loro nome o il loro marchio. Invece ci sono alcuni che naturalmente devolvono somme minori, ma che queste sono “pulite ed autentiche” in quanto la loro elemosina è fatta con il cuore.

I grandi uomini o donne che hanno fatto del bene all’umanità, lo hanno fatto nel silenzio e lontani dai riflettori. Pensiamo ad esempio a Perlasca o a Schindler in quanto hanno salvato migliaia di ebrei sotto il nazismo. Addirittura Perlasca si è sempre tenuto distante, onde evitare i morbosi interessi mediatici.

La gioia di donare deve essere un moto intimo che trova la propria soddisfazione dentro il cuore di chi la compie. Ben sappiamo come dicevano i latini “Sic transit gloria mundi” detto inciso su tante lapidi tombali di pretesi grandi della storia, naufragati miseramente nelle loro vite scialbe e vuote.

No, Gesù non vuole che l’effimera gloria del mondo intacchi la gloria di Dio, essa deve essere pulita, semplice, imperitura, scevra da quegli orpelli che, come zavorra putrida, oscurano la chiarezza degli intenti di un cuore generoso.

Oggi, mercoledì delle Ceneri, celebriamo l’effimerità delle cose del mondo. La grande quercia, l’imponente ponte, l’estesa città, il guardaroba, il forziere più ricco sono solo cenere a confronto della preziosità della vita. Tutto si riduce a nulla perché tutto quello che aveva un’importanza fondamentale diventa nulla di fronte alla malattia e alla morte. Ciò è ben esposto nel Qoelet che esalta il concetto di “vanità” definendolo con una iperbole “vanità delle vanità”. C’è un tempo… ma questo tempo per gli uomini non è eterno, è finito, perciò quello che mangia questo tempo è vanità, è il nemico più subdolo.

L’unico tempo che conta è il non-tempo di Dio, sì perché anche il tempo è una vanità, è stato creato per misurare ciò che è destinato a finire. Solo Dio è immune a questo terribile gioco, alla crudeltà di questa illusione temporale.

Preghiamo di poter avere la forza di considerare il tempo per Dio e non per gli artefatti umani, solo così potremo sentirci sempre liberi di poter agire per l’altro.

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