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L’Angolo del Monaco – Dom. VIII del Tempo Ordinario

Mar 1, 2025 | L'angolo del Monaco

La frase di questa domenica è: “Ogni albero si conosce dal suo frutto”.

Tale frase del Vangelo, come del resto moltissime altre, è diventata un detto popolare, ha riassunto la forma popolare per spiegare un concetto molto complesso. In tutto il corso della filosofia i termini causa ed effetto sono sempre stati legati in modo indissolubile, almeno fino al 1700, quando questo legame ha cominciato a non descrivere più una verità assoluta. Però nella saggezza spicciola è rimasto ad indicare una consequenzialità generale (“come l’uva non può fare fichi”, così i figli somigliano sempre ai loro genitori).

Gesù sostiene che chi è buono non può fare se non il bene, ma oggi non sempre è così, anzi l’ipocrisia e la falsità abbondano, soprattutto quando veste gli abiti della verità e della ragionevolezza. Certo che, però, se uno è avvezzo a studiare il cuore umano, si accorge immediatamente dell’inganno, a patto però che sia egli steso cultore della retta via.

Oggi però, siamo tutti inquinati, i frutti degli alberi sono bacati, solo con potenti iniezioni di pesticidi e altri prodotti artificiali, si possono produrre frutti ‘buoni’, però non sono come quelli di una volta, quando l’uomo non aveva ancora imparato a manipolare la natura a suo uso e consumo.

Oggi gli OGM, gli interventi sulla genetica, la costruzione di veleni chimici, più potenti e mirati, hanno ormai intaccato la natura che non è più quella genuinamente biologica. La capacità di modificare geneticamente qualsiasi cosa ha infettato l’animo e la mente dell’uomo che si sta sempre più avvicinando ad essere lui il dio che per secoli ha combattuto. Sì, oggi il messaggio di Gesù è più attuale che mai, le sue parole hanno conservato la freschezza e la genuinità naturale primaria. Certo che esistono tuttavia alcuni suoi ministri che non sono più onesti ed autentici messaggeri perché tra di loro è penetrato il virus del potere e dell’interesse temporale, ma la bellezza e la freschezza spirituale delle sue parole sono ancora intatte.  

Esse si trovano nascoste nel fondo del cuore dell’uomo, molto spesso in quello di una madre o di un operatore di bene, sia esso religioso, medico, insegnate, padre, marito, ecc. (naturalmente anche nei loro corrispettivi femminili).

C’è, poi, anche l’altro filone del discorso che ci può esser utile. Le parti dell’albero (natura) sono: radice, tronco, rami, foglie, frutti; ebbene finché il frutto riesce ancora a definire il suo albero, allora c’è speranza che questo frutto possa essere buono o per meglio dire corrispettivo.

La scienza da sempre ha cercato di investigare la natura, però, oggi, purtroppo la stessa scienza sta perdendo il suo primato di studio investigativo della natura a favore della tecnica. La scienza proprio perché scienza, si è sempre dotata di un codice etico. Al contrario la tecnica non possiede alcun codice etico così come non lo possiedono l’economia o la politica. La tecnica è fredda, razionale, dura, non ammette nulla che possa intaccare il suo potere assoluto nel meccanismo sociale che oggi va sotto il nome di progresso. La tecnica si pone un obiettivo e fa di tutto per raggiungerlo, senza tentennamenti o ripensamenti, proprio perché essa, non ha né un cuore né una mente.

Gesù perciò ci invita a ritornare alla naturalezza dei rapporti, alla natura della creazione perché solo là possiamo riconoscere il frutto-uomo che è appartenuto all’albero-Dio.

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