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L’Angolo del Monaco – Dom. IV del Tempo Ordinario

Feb 1, 2025 | L'angolo del Monaco

La frase di questa domenica è: “Il padre e la madre di Gesù si stupivano delle cose che si dicevano su di lui (Simeone)”.

La richiesta di Simeone, che si canta nella Compieta, è forse uno degli inni più belli che sia mai stato cantato. Nella vita di ognuno di noi c’è una presentazione: alla vita, al gruppo, alla società; quella di Gesù è stata una presentazione al mondo con una dichiarazione, non solo personale (infatti Simeone, stanco di una vita di servizio e desideroso del premio finale – come dirà anche San Paolo-), ma soprattutto messianica al Tempo.

Oggi, quel bambino è entrato nel Tempo per adempiere al compito di rivelare finalmente quel Dio invisibile (di Abramo) a tutti coloro che credevano in lui. Tutti i popoli delle grandi nazioni avevano dei riferimenti visibili, concreti, rappresentati da oggetti, statue, riti, che ne mostravano i tratti caratteristici.

Abramo, invece, aveva inaugurato quella strana forma religiosa nella quale egli credeva ad un Dio infallibile, invisibile, innominabile e per il quale aveva lasciato Ur sulla scorta della promessa di una terra ricca che avrebbe moltiplicato la sua discendenza.

Ora Simeone ha tra le braccia quello stesso Dio attraverso la forma di un bambino, perciò chiede allo Spirito del Signore di lasciarlo andare, perché, ora, sa che le promesse fatte, si stanno avverando. Il popolo di Dio non sarà più allo sbando, ma una guida è sorta per condurlo verso la meta agognata.

Anche noi allo stesso modo, quando si concretizza la certezza della nostra fede, possiamo elevare la stessa preghiera. Ogni giorno possiamo trovarci in tale situazione, in ogni momento della vita possiamo giungere alla consapevolezza di essere testimoni di quella presenza. Troppe volte, però, siamo così presi dalle nostre priorità che non cogliamo l’essenza stessa di questa vita.

Tutto ci scorre tra le dita, come granelli di sabbia che si confondono con il resto della spiaggia sulla quale noi siamo lì, a fissare l’orizzonte, in attesa che possa materializzarsi quella speranza, ma nessuna vela si vede sul mare. Così sconsolati o disperati abbandoniamo la guardia e ci ritiriamo nelle nostre case a rimuginare, a gridare il nostro sconforto. Forse l’indomani, se avremo fortuna, ritornati sulla battigia a rimirar quell’orizzonte scorgeremo quella vela; come mendicanti di senso troveremo le risposte ai tanti ‘perché’, che affollano le nostre menti come i granelli di sabbia contenuti nella nostra mano ed allo stesso modo, dispersi in altrettanti quesiti, destinati a rimanere insoluti chissà per quanto altro tempo.

Il vecchio Simeone, salito al tempio sperava che quello potesse essere il giorno fatidico; la sua fede gli ha mostrato in quel bambino il compimento delle antiche promesse, il traguardo della sua vita.

Chiediamo alla Madonna di Pia di poterci dare occhi che possano vedere ciò che abbiamo in mano per poter rendere gloria al nostro Dio.

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