La frase di questa solennità è: “Maria da parte sua, custodiva, tutte queste cose, meditandole nel suo cuore”.

Già abbiamo visto come fin da subito Maria fosse la custode di un fatto prodigioso, talmente incomprensibile, rivoluzionario, straordinario, tanto che le parole non erano sufficienti a descriverne l’impatto.

Un uomo misterioso le si presenta come inviato nientemeno che da quel Dio invisibile nel quale credeva il popolo, e che le stava annunciando la prossima maternità, che sarebbe avvenuta senza il concorso di un atto fisico da parte di un uomo in carne ed ossa. Già questo ha turbato non poco quella giovinetta che, fedele seguace della legge del Tempio, aveva accettato la cosa senza comprenderla.

Poi abbiamo questo secondo fatto. Il bambino nasce e persone sconosciute vengono a vedere un fatto normalissimo, ma riferiscono ciò che avevano sentito, anche loro, dall’angelo, e tutto questo getta ancora altri pensieri nella mente della giovinetta.

Quindi abbiamo la presentazione al Tempio e anche lì, un vecchio, Simeone, pronuncia parole che risultano oscure per tutti, ma non per Maria che le archivia insieme a tutte le altre frasi che ha ascoltato. In più qui vi è la profezia di un grande dolore (“ed una spada ti trafiggerà il cuore”) che sicuramente avrà sortito altre meditazioni, pur stupendosi che in un’occasione, che doveva essere di festa, vengano pronunciati lugubri presagi.

Più avanti si moltiplicheranno i segnali che questo figlio, un qualcosa di speciale doveva pur averlo, visto ciò che si andava dicendo di lui o che lui faceva.

Oggi, perciò, celebriamo Maria come Madre di Dio, che rappresenta la porta attraverso la quale questo Dio, fatto uomo, è entrato nel mondo, ma è anche la porta, per noi, oggi, per entrare in quel Regno, chiedendo l’intercessione della Madre al Figlio, affinché ci aiuti nelle difficoltà quotidiane e perdoni i nostri peccati.

Ed è con questo spirito che salutiamo l’anno appena trascorso e diamo il benvenuto al nuovo anno. Come Maria se ci giriamo indietro vediamo le tante cose che abbiamo fatto in questo anno, che ci sono accadute, che ci hanno circondato e probabilmente di molte non ne comprenderemo il significato, ma di altrettante sì, perché legandole una dietro l’altra possiamo scorgere un pezzetto del disegno che Dio ha preparato per ciascuno di noi. Così notiamo quanta forza ci ha dato nelle difficoltà, quante volte ci ha beneficato aiutandoci o creando le condizioni migliori possibili affinchè ciò che volevamo si realizzasse; ha bocciato tanti nostri desideri o azioni, che con il senno di poi, abbiamo scoperto che si sarebbero rivelati controproducenti, ecc.

Ora, poi, guardando l’anno nuovo presentiamo a lui i nostri progetti, alcuni dei quali (forse quelli a cui teniamo di più) non si realizzeranno, ma sappiamo che qualsiasi cosa Egli faccia, lo fa per il nostro bene, il nostro vantaggio, anche se al momento sembra di no. Con questi pensieri auguriamoci a vicenda un Buon Anno ricco di azioni di Gesù nella nostra vita.