La frase di questa domenica è: “Vegliate in ogni momento pregando”.

Con questa domenica si apre il nuovo Anno Liturgico e inizia il tempo forte dell’Avvento. Continuano i brani apocalittici come monito e come pedagogia. Infatti Gesù usa ogni immagine, nel suo semplice linguaggio, per spingerci ad un comportamento virtuoso.

Lo stimolo è legato al verbo “vegliare”, essere svegli, essere attenti, fare la guardia. La metafora della sentinella diventa la più vicina a comprendere l’angoscia dell’attesa della fine. Essa riecheggia un passo del profeta Isaia (21,11-12) che è riproposta in una nota canzone: “la notte udite sta per finire, ma il giorno ancora non è arrivato, sembra che il tempo nel suo fluire resti inchiodato. Ma io veglio sempre perciò domandate, non vi stancate …” (Shomer ma-mi-llailah). È veramente angosciante perchè uno che veglia la notte, guarda continuamente l’orologio, le ore di buio sembrano molto più lunghe di quelle della luce.

Gesù qui spinge i suoi discepoli ad essere svegli e attenti in ogni momento, perché nessuno sa quando giunge il nostro momento, quella fine che coincide con il nostro giudizio. Vegliare in ogni momento è far sì che tutto il tempo sia la realizzazione pratica del messaggio evangelico. Essere attenti e non lasciarsi cadere nella tentazione, non attaccare il cuore alle cose di questo mondo, a svilire il tempo della nostra vita in funzione di un tempo dell’egoismo, di beni effimeri, passeggeri, transitori, senza valore.

È proprio della disperazione dell’anziano, l’aver capito tante cose della vita, voltarsi indietro e vedere quante opportunità sono state buttate, quante reali ricchezze sono state scartate a favore di quelle evanescenti, ma soprattutto quanta salute, quanto tempo è stato buttato via in attesa di quelle banalità che al momento sembravano tesori immensi, irrinunciabili, ma che poi si sono rivelati illusioni e delusioni epocali.

Ecco che la sentinella deve prestare attenzione, deve stare sveglia ed ascoltare ogni suono, distinguere quelli falsi da quelli reali e avvisare  se vede giungere l’ospite inatteso. Il nostro vivere è un vivre senza freni, più che verso gli latri, verso noi stessi che ci beiamo di costruire quelle dolci illusioni, quei sogni ad occhi aperti dove siamo i padroni del nostro uni-verso e neghiamo decisamente il di-verso perché portatore di insicurezze.

Gesù invece ci vuole aiutare, educandoci a stare attenti perché là dove si manifestano le avversità, là può esserci la giusta direzione per la nostra vita. Così in questo periodo di attesa nel quale aspettiamo il Natale, prestiamo attenzione alle più piccole indicazioni così che l nostro Natale sia veramente la scoperta della nascita del Figlio di Dio in noi.