La parola di questa domenica è: bambini.
Il termine ‘bambini viene qui usato in senso lato del termine. Infatti tale concetto ingloba i significati di ingenuità, tenerezza, dolcezza, assenza di malizia e di falsità; essere un bambino vuol dire sapersi fidare ciecamente dell’adulto.
Gesù usa l’episodio per sgridare l’arroganza dei discepoli. Oggi potremmo dire che lo userebbe per stigmatizzare la cattiveria dell’adulto, la sua totale incapacità di affidarsi a qualcuno.
Il nostro mondo, che paradossalmente ha inventato l’infanzia (nel mondo antico non esisteva) per tutelare i minori, ha la sua faccia subdola. Infatti ha trasformato l’infanzia in un business, dove tutto è commercializzabile e vendibile. Purtroppo in questo settore si stanno commettendo degli autentici crimini contro l’umanità in crescita. I bambini non sono più protagonisti positivi, ma rappresentano, invece, una palestra di lancio per tutte le nefandezze che il mondo del futuro si appresta a conoscere e ad applicare.
I bambini da più parti si dice che possano essere il nostro futuro, il futuro del mondo, ma se osserviamo bene come li trattiamo, evidentemente possiamo già dire che il nostro mondo presto non avrà futuro.
Ora, invece, Gesù li pone su un piedistallo, ne fa un modello virtuoso di vita, un esempio a cui attingere per rimodellare la nostra vita ad immagine della loro. C’è chi, invece, è ben consapevole che il comportamento degli uomini è completamente avulso da quello che i bambini mettono in essere.
Gli uomini sono infidi calcolatori, invidiosi, aggressivi, tanto pieni di sé da dichiarare che non hanno nulla da imparare, che rifiutano un insegnamento come avviene per il bambino. Infatti gli uomini/apostoli scacciavano i bambini che si accalcano su Gesù e lo disturbano, lo distraggono dalla sua missione.
Ai bambini Gesù dice che il regno dei cieli appartiene a loro, essi ne sono i proprietari, proprio perché credono indistintamente.
Così come nello stesso passo Gesù risponde ai farisei a proposito del sacro legame nel matrimonio. Purtroppo il mondo di oggi non si muove più così, anzi tende a limitare durata e condizioni, così è equiparato ai tanti prodotti che ci sono sugli scaffali che recano dietro o che hanno da qualche parte la data di scadenza.
Uomini e donne oggi prendono per gioco ciò che dovrebbe avere un valore di importanza capitale: avere qualcuno al proprio fianco per affrontare i marosi della vita. Quando accadono femminicidi o stragi, allora ci accorgiamo che neanche il rendere sacro qualcosa è un deterrente che possa fermare la violenza insita nelle’essere umano. Chiediamo alla nostra Madonna di Pia di porre una mano sulla testa dei suoi fedeli affinché li possa guidare tra le difficoltà di questa esistenza che sembra sempre più facile per la tecnologia o per la globalizzazione, ma che invece nasconde insidie e trappole che non si erano mai viste nella storia umana.