Le frasi di questa Solennità sono: “di generazione in generazione … ha rovesciato i potenti dai troni … ha rimandato i ricchi a mani vuote”.
Sono tre frasi potenti sulle quali ben poche persone si soffermano a riflettere e a meditare. Perché dico poche? Perché se fossero di più sarebbe già iniziata la rivoluzione universale. Vediamo il contenuto del messaggio che esse tramandano, appunto “di generazione in generazione”.
“Ha rovesciato i potenti dai troni”: qui siamo di fronte all’abbattimento del potere sul quale si basa la pretestuosa differenza tra gli esseri umani. Cioè è stato inventato qualcosa tra uguali per poter apparire disuguali e creare quella brutta bestia che è la gerarchia, dove il più forte socialmente abbatte il più debole.
“Ha rimandato i ricchi a mani vuote”: è la rivoluzione che annulla qualsiasi conquista umana che non sia in nome della solidarietà e dell’amore, dell’uguaglianza e della fraternità. Il concetto di ricchezza materiale viene annichilito perché inconsistente e inutile, come più volte sottolineato.
“Di generazione in generazione la sua misericordia si stende su quelli che lo temono” e qui c’entra l’azzeramento del tempo.
Infatti per quanto possa essere tanto il tempo, questi perde la sua efficacia, il suo potere; perché se ciò che si dice, si vuole o si ama non si ferma solo al momento in cui si fa, ma prosegue di generazione in generazione allora la rivoluzione è completa.
Questo manifesto di portata cosmica non poteva venire se non da Colei che è l’anello che congiunge la Terra con il Cielo, Colei che ha saputo coniugare la vita quotidiana con le sue sofferenze, i suoi drammi, le sue fatiche e quell’anelito verso l’infinito; questa è la scommessa fatto con Dio.
Se invece queste tre frasi le mescoliamo tra di loro e le inseriamo nel loro contesto naturale del Magnificat, ecco che si portano dietro anche le soluzioni ai problemi. Infatti essi sembrano essere una critica caustica per tutte le società che si sono alternate nelle singole civiltà e che ne hanno determinato il valore o lo splendore.
Ogni civiltà storica si è retta sul potere, sulla conquista delle ricchezze, nel dominio incontrastato del tempo e dei territori. Ma la parte positiva o propositiva vede il ripristino dei torti subiti, il risolleva mento dalle singole povertà, la trasmigrazione di eredità frutto di un lavoro e di una fatica che è valsa a cambiare completamente questo mondo.
E infine veniamo alla chiave di lettura di queste frasi che è la chiusa del versetto “di generazione in generazione”, là dove si dice che è la misericordia a dominare, ad avere il potere e a sostituirsi alle ricchezze del mondo.
La misericordia è quel grimaldello che scardina ogni resistenza, ogni arroccamento, che supera ogni ostacolo che si può frapporre tra l’uomo e Dio.