La parola di questa domenica è: Satana.
Sembra una banalità ma non lo è. Chi è Satana? Nella mitologia e nella iconografia egli è antropomorficamente raffigurato come un uomo con le corna, a volte con una coda puntuta; c’è chi lo pensa anche con in mano un forcone o tridente usato per tormentare le anime dannate.
Oggi, invece, noi ne abbiamo una vaga idea, quasi priva di rappresentazione. Ma come già predisse Baudelaire verso la fine dell’800: “Il capolavoro di Satana è di aver fatto perdere le sue tracce e di aver convinto gli uomini che egli non esiste”. Infatti dopo la seconda guerra mondiale, la società cominciava a perdere il suo attaccamento alla religione e al concetto di Bene e di Male come assunti della vita.
Questa disaffezione ha portato all’autodeterminismo morale, alla con-fusione di giusto e sbagliato, alla creazione di un’unica zona grigia dove mancano punti valoriali. Tutto viene ribaltato e, in questo ribaltamento, oggi sta trionfando quella globalizzazione che ha invaso le nostre vite senza che noi possedessimo le chiavi di lettura corrette per decodificarne gli aspetti salienti.
Così tale meccanismo ‘porta a confondere concetti come: orgoglio nazionalistico con razzismo e odio, o come libertà sessuale con perversione e ricerca della lussuria fine a se stessa.’
Tutti si danno la colpa vicendevolmente: la scuola, la famiglia, la società. Chi ne fa le spese sono soprattutto le giovani generazioni che sono senza punti di riferimento e perciò materiale appetibile (carne da cannone) per falsi profeti, per santoni e guaritori, per leaders senza carisma, ma con una solida prepotenza alle spalle.
È quindi il festival dell’ignoranza e in tale occasione ecco che si vedono librare le forze più malvagie contente di liberare quell’Es freudiano che da asilo ad ogni forma di istinto.
Gesù queste cose le ha denunciate già duemila anni fa, scacciando i demoni dalla gente, rimproverando lo stesso amico Pietro che gli impediva di continuare la sua missione. Ecco Satana non è quell’omino rosso (?) che balla sulle nostre disgrazie, ma è la nostra accidia, la nostra presupponenza, che non si alza al di sopra di quella palude maleodorante che è l’individualismo narcisistico, l’egoismo aggressivo, l’ignoranza elevata a pseudoscienza assoluta.
Satana non è il serpente tentatore che offre la mela ad Eva, ma è la presunzione di farci dio, di prendere il posto di Dio nei confronti degli altri, è il costruire un sistema solare dove al centro c’è il nostro Io esclusivo ed escludente.
Gesù, invece, annulla tutto questo, lo definisce nella sua vera natura, lo limita nei suoi confini per cancellarlo definitivamente. Il Bene è un’unica entità che esiste, il male è il non-Bene come alterità con la pretesa di essere il vero bene.
Io sono la Via, la Verità e la Vita, ecco la sconfitta definitiva di Satana che nulla può contro queste affermazioni, anche se offre tutti i beni del mondo e perché nessuno può portarseli nella tomba.
Il “dia-ballein” (diavolo) è colui entrando in noi divide il nostro essere dal bene e ci disorienta nella vita con falsità e vuoti di senso.
O Signore aiutaci a comprenderti come vera via nella nostra vita.